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PAROLE NUDE

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2014

DI EDWARD BOND

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Una lettura concertata per presentare al pubblico, con il titolo Parole nude, il primo adattamento del Lear di Edward Bond.
In forma di fabula compressa, con i soli primi due atti del testo, lasciando volutamente fuori il terzo, per iniziare a ‘frequentare’ le parole di Bond e dare appuntamento alla futura messa scena del Lear. Progetto particolare che non è una ‘preparazione’ allo spettacolo, ma letteralmente un altro ‘tracciato’, un altro modo di raccontare teatralmente lo stesso testo. ‘Anticamera’ narrativa, visiva e sonora che dialoga con quello che sarà il Lear di Edward Bond e ragiona su certi segni che verranno messi in campo: la moltiplicazione delle voci, le scritte evanescenti sul velatino - sorta di metronomo interno di tutta la vicenda -, lo specchio di Lear - squarcio sulla sua identità -, o la pasta grigio-nera dei costumi. 

 

Affidata, non a caso, a un gruppo di giovani attori assieme alla regista Lisa Ferlazzo Natoli nel ruolo di Lear, questa riflessione intorno al Lear di Edward Bond è dunque il primo luogo ‘spettacolare’ per sperimentare la riscrittura inedita del testo. Un adattamento che, costruito con lo stesso Bond, restringe in modo radicale il numero di interpreti – 8 attori per 35 personaggi – rendendo ancora più visibili tutte le compressioni della violenza e del potere nelle azioni, nei luoghi e negli stessi meccanismi drammaturgici del Lear. Singolare fabula nera scandita da scritte a china che si animano su una parete trasparente quasi a chiudere i personaggi in una scatola ottica. E intorno sempre il suono: stridii, voci e pensieri inconfessati che ronzano intorno al pubblico, rumori sordi come di palude e i ritmi inesorabili di un cantiere in costruzione.

 

Questi ‘Studi’, saranno inevitabilmente mobili di sera in sera, perché agli interpreti è dato il compito di lasciarsi sorprendere dalla parola scritta, cercando così di sviluppare – in loro stessi e nel pubblico – un’intimità con i principi stessi della scrittura del testo, i linguaggi e i meccanismi di regia con cui questo si costruisce – prima che venga pienamente tradotto nella messa in scena.

LINEE DI CONFINE

 

Lear di Edward Bond, Parole nude. Anticamera per otto attori e trentacinque voci è il primo movimento di un progetto molto più ampio, Linee di confine, un cantiere allargato a cura di lacasadargilla, che a partire dal Lear di Edward Bond apre alla radio, all’editoria, alle arti visive e a letture pubbliche e seminari, costruendo così un dialogo tra queste e il teatro in senso stretto. Linee di confine inizia nel novembre 2014 con il radiodramma The Testament of This Day, in onda per Radio3, e prosegue con la pubblicazione della traduzione inedita del testo teatrale Il testamento dei nostri giorni, l’istallazione di fotografie Wallonwall di Kai Wiedenhöfer e si conclude nel 2015 con lo spettacolo Lear di Edward Bond.

crediti

da Lear di Edward Bond traduzione Tommaso Spinelli adattamento e regia Lisa Ferlazzo Natoli con Elisa Di Francesco, Lisa Ferlazzo Natoli, Silvio Impegnoso, Lorenzo La Posta, Anna Mallamaci, Gianluca Passarelli, Alessio Stabile, Francesca Verzaro suono Alessandro FerroniUmberto Fiore luci Massimo Munalli disegni a china Francesca Mariani elaborazione video Daniele Spanò a cura di Maddalena PariseAlessandro Ferroni aiuto regia Alice Palazzi assistente alla regia Francesca Zerilli elementi di costume Benedetta Rustici si ringrazia il Centro Internazionale La Cometa una produzione Teatro di Romalacasadargilla

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foto

 

 fotografie © Sveva Bellucci

“Voi bravi, rispettosi, onesti, giusti, uomini obbedienti, voi che credete nella legge ,

 quando morirà l’ultimo uomo sulla terra sarà per mano vostra

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